Durante il rinascimento il mosaico fiorentino o commesso trova la
sua massima espressione nellOpificio delle Pietre Dure a Firenze
che fu fondato nel 1588 dal cardinale Ferdinando I dei Medici. AllOpificio
delle Pietre Dure furono chiamati a lavorare i più grandi
artisti dellepoca e vi furono realizzati bellissimi capolavori
tuttoggi in gran parte custoditi nel museo dellOpificio
stesso.
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La tecnica del mosaico fiorentino è rimasta in gran parte
uguale a quella di 500 anni fa.
Le pietre vengono importate o cercate dagli stessi artigiani sulle
sponde dei fiumi o torrenti toscani. Vengono successivamente segate
a mano fino ad ottenere vari pezzetti che serviranno a comporre
il mosaico secondo un disegno precedentemente stabilito.
La sega utilizzata a tale scopo è costituita da un ramo di
ciliegio piegato ad arco ed un filo di ferro bagnato con acqua e
polvere abrasiva.
Tutti i pezzetti vengono poi incollati con del mastice su una tavolozza
di ardesia
sfruttando le sfumature presenti nelle pietre ed infine lucidati
fino ad ottenere come risultato una perfetta lucidatura.
Larte del mosaico fiorentino, tramandata di padre in figlio
dai maestri artigiani, è rimasta saldamente ancorata nelle
mani dei maestri fiorentini.
Le opere in commesso sono custodite nei più famosi musei
del mondo come: Palazzo Pitti, la Galleria degli Uffizi, il British
Museum, il Prado e molti altri.
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